Non sarà come quelle di Giza o di Chichen Itza, ma la Piramide Etrusca di Bomarzo rappresenta uno dei siti archeologici più misteriosi ed affascinanti dell’Italia intera.
Situata nel cuore della Tuscia, nell’omonima località in provincia di Viterbo, la Piramide etrusca di Bomarzo si erge su una collina immersa nel verde, a poche centinaia di metri dall’ingresso della celebre Tagliata delle Rocchette.
Risalendo la collina lungo la strada scavata nella roccia si giunge infatti sul pianoro sul in cui sorge un enorme masso tufaceo di forma piramidale, che gli Etruschi adibirono ad altare grazie ad una raffinata opera di scultura.
Il misterioso monolite si eleva sulla vetta di una collina che sovrasta il magnifico panorama della Valle del Fosso. Lo splendido sentiero che si deve percorrere per raggiungerlo costeggia inoltre la famosa necropoli di Santa Cecilia, con le sue tombe monumentali e le imponenti sculture del Parco dei Mostri.
Le origini della misteriosa Piramide Etrusca di Bomarzo
Probabilmente il nome “piramide” (inteso come edificio funebre) non è del tutto esatto, poiché la struttura è in effetti un altare celebrativo tronco-piramidale simile a quelli edificati dai Maya nell’attuale Messico.
La Piramide etrusca di Bomarzo, che raggiunge un’altezza di ben 16 m, veniva infatti utilizzata dai sacerdoti Etruschi per la celebrazione di riti sacrificali in onore delle divinità degli Inferi ed ancora oggi conserva gran parte dei suoi tratti originari.
Tuttavia, è possibile che le sue vere origini risalgano addirittura ai tempi dei Rinaldoniani, un’antica civiltà dedita alla costruzione di altari votivi e piccoli osservatori astronomici che alcune testimonianze (fra cui l’Antico Testamento) collocano nelle terre viterbesi intorno all’anno 4000 a.C.
Altre fonti attribuiscono alla piramide il ruolo di marcatore territoriale, mentre per alcuni studiosi il monolite era semplicemente un altare votivo dedicato al culto del volo degli uccelli o alla divinazione del cielo.
La struttura della Piramide Etrusca
Salendo le due rampe di scale della piramide, composte da un totale di 50 gradini, si incontrano dapprima i due altari intermedi posti ai lati ed infine l’altare principale, ricavato sulla sommità del monolite.
Osservando attentamente la struttura si nota la presenza di numerosi sedili e di un canale di scolo in cui confluivano i fluidi corporei versati durante i riti sacrificali. Lungo tutta la piramide si osservano anche alcuni strani fori quadrangolari, che in origine fungevano da base d’appoggio per la copertura in legno posta a protezione della struttura. Nei pressi dell’altare principale si trovano inoltre alcune nicchie, presumibilmente utilizzate dai sacerdoti per la conservazione degli strumenti rituali.
La Piramide di Bomarzo mostra comunque i segni di alcune modifiche, operate nel corso dei secoli dagli altri popoli che vissero in questa zona, soprattutto durante il medioevo. In questo periodo la piramide venne infatti leggermente modificata per fungere da luogo di culto per i riti cristiani e la celebrazione della messa.
Nonostante la sua storia millenaria, la storia della Piramide di Bomarzo è ancora oggi avvolta da un alone di mistero. La sua scoperta (o meglio “riscoperta”) risale infatti al 1991, mentre soltanto in tempi recentissimi è stata liberata dalla fitta vegetazione che la nascondeva agli occhi dei visitatori e degli studiosi.
La Piramide di Bomarzo resta comunque uno dei pochi monumenti ancora liberamente visitabili e rappresenta una tappa obbligata per tutti gli appassionati di archeologia e mistero che transitano dalle parti di Bomarzo e della sua meravigliosa necropoli Etrusca.