La Tuscia è una terra particolarmente adatta a chi pratica mountain bike: la natura ancora largamente incorrotta, la varietà dei paesaggi, la complessità orografica, permettono di esaltare sia le doti tecniche di ognuno sia la suggestione dovuta a percorsi che si snodano non di rado in luoghi dalla bellezza incontaminata. La mountain bike, del resto, è uno sport che comporta una totale immersione nella natura che attraversiamo in sella alle nostre bici dando fondo a tutto quel che abbiamo nelle gambe e nella testa: una sfida elettrizzante sul piano sia fisico che emotivo.

A nostro avviso, deve tenersi in speciale considerazione tutta la zona dei Monti Cimini che sono per tanti versi la summa viterbese della mountain bike. Salite e discese vertiginose in panorami boschivi foltissimi e imponenti. Partendo da Viterbo e percorrendo la salita di Strada Respoglio, potremmo, ad esempio, proseguire sul sentiero il cui nome è tutto un programma: si chiama “Il Calvario” e gira tutt’intorno al Monte Palanzana, che è il rilievo più tipico di Viterbo.

Arrivati alla pineta della forestale, potremmo prendere per Poggio Nibbio e poi scendere attraverso il sentiero della Vecchia Dogana fino alla Strada di Mezzo, che percorreremo tutta. A questo punto, invece di uscire sulla Strada Cimina, scenderemo verso il Lago di Vico per un single track, che porta al Percorso geologico denominato “Cava Orioletto”, con vista mozzafiato sul lago e Monte Venere. Alla fine della sterrata, si proseguirà attraversando la strada che porta al fontanile presso l’area di sosta sotto Monte Venere e passando attraverso la faggeta del monte sbucheremo di fronte alla Bella Venere. Presa poi a destra la strada asfaltata, l’abbandoneremo per prendere sulla sinistra una sterrata che attraversa l’area lagunare del lago.

Qui sarà possibile osservare dal punto di osservazione in legno realizzato ai bordi dell’area diverse specie di uccelli lagunari. Arrivati sulla provinciale, proseguiremo per affrontare una salita impegnativa di due chilometri, comunque asfaltata, che porta in un’area dove partono tre sentieri: noi sceglieremo quello chiamato “La Scorticata”, che faremo fin quasi alla fine per poi uscire sulla destra lungo il percorso blu di Monte Fogliano. Raggiunto salendo nel bosco l’Eremo di San Girolamo, costruzione medioevale scavata nella roccia, proseguiremo sempre seguendo le indicazioni del percorso blu. Arriveremo così in località La Madonnina, sopra San Martino nel Cimino, la nostra tappa finale.

 

gita in mountain bike

 

Una gita in Mountain Bike per scoprire la Tuscia

Se vi abbiamo descritto nel dettaglio questo percorso, è solo per farvi fare un’idea più precisa delle infinite possibilità che la Tuscia offre agli appassionati di mountain bike. La zona dei Monti cimini consente single track e discese tecniche eccezionali. Un’altra idea molto suggestiva è seguire ed esplorare il complesso reticolo della Via Francigena che si irradia attraverso la Tuscia e sui cui aleggia l’incanto spirituale di una storia antichissima di lenti e intensi pellegrinaggi.

Particolare, per la natura incontaminata in mezzo a cui si svolge, nonché per le sue buie gallerie (sarà bene portarsi le luci), è il percorso attraverso il Parco Marturano. Un tragitto decisamente più facile, adatto a tutta la famiglia, è quello che ci porterà verso Sutri e le sue misteriose emergenze archeologiche etrusco-romane. Che dire poi delle surreali rovine di Monterano nel bosco dell’omonimo parco, vicino a Oriolo e Manziana? Tanti mondi in un mondo, cose che solo con una mountain bike si possono raggiungere.