Se siete in cerca di una esperienza di viaggio immersi nella natura, Viterbo può essere una scelta perfetta grazie ai boschi che la circondano. Una delle più belle estensioni boschive del Lazio si trova infatti a pochi chilometri dal capoluogo viterbese: la Faggeta di Soriano nel Cimino. Immersa nel verde dei Monti Cimini, la Faggeta ricopre oltre 50 ettari ad oltre 1.000 metri di altitudine: ben 10.000 alberi adulti popolano il bosco, molti dei quali hanno circa 200 anni di età e i 30 metri di altezza. Con questi numeri la Faggeta rappresenta un raro esempio di “foresta vetusta” in tutta Europa ed è per questo che la maestosità di questo bosco è un meraviglioso invito per tutti gli amanti della natura.

La storia del bosco ha origini nella tarda età del bronzo, epoca alla quale risale una importante fortificazione il cui perimetro racchiude circa 50.000 metri quadrati. Gli scavi effettuati sul terreno hanno infatti rilevato numerosi resti di insediamenti etruschi e romani e molto vasellame ed armi, ad oggi custoditi nel Museo Pigorini di Roma. Anche il famoso storico romano Tito Livio descrive la faggeta come selva “impenetrabile”, tanto da riuscire a fermare le legioni del generale romano Quinto Fabio Rulliano alla fine del IV secolo a.C..

Durante gli anni del Medioevo fino agli inizi del XX secolo, il bosco venne utilizzato come pascolo per i suini e per la produzione di faggiole utilizzate per l’alimentazione degli animali. La valenza paesaggistica e turistica viene riconosciuta alla Faggeta solo alla fine del XIX secolo.

Faggeta

 Un bosco tutto da scoprire

Ad oggi sono tantissimi i turisti e gli abitanti della zona che scelgono la Faggeta come destinazione per una giornata immersi nella natura. Essa rappresenta infatti una delle mete migliori per scoprire il patrimonio boschivo della Tuscia e camminare in mezzo agli alberi e ai massi tondeggianti. A testimonianza dell’importante attività vulcanica caratteristica del territorio sono infatti presenti nel bosco numerosi massi che sormontano i cosiddetti “domi”, ammassi di magma raggruppato in piccole alture coniche.

Tra i numerosi massi presenti nella Faggeta, uno in particolare colpisce l’attenzione di tutti i visitatori che non perdono l’occasione per immortalarlo in scatti unici. Si tratta di un enorme masso ovoidale di quasi nove metri per sette, alto poco più di tre, che si regge in equilibrio su una stretta base di appoggio. Formatosi dall’indurimento della lava eruttata dal Vulcano Cimino, questo masso si trova nelle adiacenze del parcheggio della Faggeta, quasi a dare il benvenuto ai visitatori. Per la sua caratteristica posizione in equilibrio il masso viene chiamato “sasso menicante” o “naticarello”, come definito amichevolmente dagli abitanti di Soriano nel Cimino. Nonostante il peso di circa 250 tonnellate, è possibile farlo oscillare facendo leva con un bastone: Plinio il Vecchio lo definì nell’antichità come un vero e proprio “miracolo della natura”.

La Faggeta consente ai visitatori di vivere la natura nel pieno del suo splendore: quello che sicuramente risalta è l’immensa quiete che si può godere attraversando i sentieri dei boschi ricchi di secolari faggi. Non esiste una unica stagione ideale per visitare la Faggeta: durante l’estate il bosco offre refrigerio ed ombra e durante i mesi invernali un affascinante paesaggio montano. Per coloro che amano i sentieri, la Sezione CAI – Club Alpino Italiano – di Viterbo ha inaugurato il primo sentiero ufficiale CAI sul territorio della provincia viterbese con un percorso di circa 14 km, con partenza da Poggio Nibbio, vicino al Lago di Vico, ed arrivo a Soriano nel Cimino, attraversando i secolari boschi della Faggeta.

Non vi resta allora che decidere quando venire, la secolare Faggeta vi aspetta in tutto il suo meraviglioso splendore!